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El Primero 2022
per le foto e i contenuti multimediali seguite il link alla pagina specifica
Eravamo già tornati alla data classica del 1 Maggio l’anno scorso, ma quest’anno El Primero torna finalmente in configurazione Pre Pandemia. 1 Maggio senza green pass, mascherine e zone colorate (non che al Karrista sia mai fregato qualcosa….)
I passaggi obbligati, quelli storici, quelli che danno le certezze anche a una truppa anziana ma mai doma, si sono tenuti tutti…appuntamento modena sud, caffè al Cantagallo e stop alla Piana del Salame.
Da aggiungere che mentre il grosso della truppa seguiva le molliche di pane seminate in anni di Primero, un duo dinamico metteva a ferro e fuoco i sentieri di Monte Mario con i loro potenti destrieri elettrificati.
Anche il dinamico duo si aggregava alla Piana del Salame alla truppa che via via si arricchiva del Becca con la macchina di paperino e del nonno, salito sull’alpe nonostante l’avversione ai climi siberiani. Aggiungo che da quest’anno anche google maps ha riconosciuto alla Piana del Salame il valore di Landmark storico, aggiungendolo ai punti da visitare.
Terminati i salubri preliminare a base di patatine salame e birra (l’unico tipo di preliminare ormai possibile per un karrista) ci si è definiti nella sede storica dell’evento: lafaggeta di ValSerena, casa Prampolini.
Il fuoco era già acceso e anche il forno già caldo; con teutonica efficienza la truppa ha iniziato a stappare bottiglie, impastare pizza, stappare bottiglie, tagliare cipolla, stappare bottiglie, scolare fagioli e stappare bottiglie.
In men che non si dica l’antipasto vegano (tonno fagioli e cipolla) era pronto e i pizzaioli Lusetti e Cavalieri sfornavano pizze in brodo alla velocità della luce (se no carbonizzavano). Per la griglia dovevamo aspettare ancora qualche minuto, anche perché la precedenza era nel cercare di carbonizzare l’ultimo acquisto del Kabubi…il pollo al lime. Adempiuto a questo compito finalmente abbiamo messo su carne serie, salsiccie di Becca e spiedini di Robby. Unico dispiacere è che la carne del kabubi rimasta la ritroveremo al Maguz party.
Un po’ appesantiti dalla grigliata l’ideona è stata: “andiamo a prendere il caffè al rifugio qui vicino”.
E così un barricato gruppo d’anziani ha intrapreso la lenta marcia verso il rifugio “lì vicino” trovandolo ovviamente chiuso e così, con le pive nel sacco e scherzati anche da un pulman di anziani escursionisti veneti, siamo rientrati alla base. Fatto bene perché è arrivato, come tutti gli anni, il temporale pomeridiano.
Con la solita meditazione (e sonnellino per alcuni…abituale problema di narcolessia) tutti in sala mentre fuori piove, la giornata si avviava verso la fine. Era il momento della pianificazione dei prossimi eventi che, in linea di massimo, potrebbero essere o un giro in barca o il giro dei 4 passi in mtb, in attesa dell’abituale memorial Zamboni.
Cosa sarà lo scopriremo presto