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Un Memorial Zamboni speciale: SellaRonda KBF
Disclaimer: la presente cronaca copre solo i momenti epici ed eroici della trasferta alpina dei KBF; si è volutamente omesso quanto accaduto nell’ultimo 1,5 km del percorso “easyJumpline” in quanto non nello spirito della avventura fin li vissuta. Per le immagini seguite il link alla pagina del Memorial Zamboni 2022
Ma passiamo al 1 Luglio 2022.
Come tutti sanno questo è il fine settimana del Memorial Zamboni che per festeggiare il lustro dalla fondazione dall’evento si è concesso un’edizione speciale: l’edizione Alpina del Memorial Zamboni.
Luogo dell’avventura: Val Gardena; Percorso: Sella Ronda; Data: 1 e 2 Luglio; Partecipanti: la creme de la creme (Mex, Ciubbo, Barabba, Cammello, Robby, Mala); Squadra d’appoggio: i gemelli diversi (Luso e Cavallo); Guest Star: gli infiltrati Max e xxx; Organizzazione: tour operator Ciubbo KarroViaggi; Ambulanze: CarpiSoccorso.
Torniamo a venerdì pomeriggio 1 Luglio; il ritrovo dei karristi biciclettati era casa Ciubbo, dove alle 12,30UTC (14,30 sul fuso di Reggio) procedevamo a caricare sul furgone generosamente messo a disposizione dall’azienda (non specifico quale volutamente) i potenti mezzi meccanici pronti all’avventura. Secondo Stop a Carpi per recuperare le truppe appiedate, poi via verso la ValGardena, non senza prima esserci fermati all’autogrill a farci compatire da tutto il personale presente.
Il viaggio è proceduto tranquillo (ovviamente il narcolettico ha viaggiato nelle braccia di morfeo) fino a Selva, dove abbiamo fatto in tempo a recuperare le bici noleggiate per il giorno dopo prima che zelanti commesse ci sbattessero fuori per chiudere il negozio. Anche Mala e Robby avevano il loro cavallo meccanico da scatenare l’indomani sui sentieri Dolomitici.
Arrivati all’albergo abbiamo trovato ad aspettarci l’unico non karrista con sufficiente coraggio da aggregarsi. La truppa era al completo…potevamo cambiarci e prepararci al primo cimento del week end: la cena in baita.
Il culo carrista ci ha portato a prenotare la cena in un posto splendido: Baita Ciampac, all’inizio della Vallunga. Il karrista poi, dimostrando una classe innata, si è presentato perfettamente a tema nelle camicie tirolesi a scacchi rossi d’ordinanza, tanto che ci volevano assumere (per lavare i piatti). Come al solito eravamo il cuore della festa e anche attempate coppie tedesche dei tavoli affianco e lo staff del locale ci chiedevano che gruppo eravamo e cosa facevamo li (chiaramente preoccupati che fossimo sfuggiti alle badanti).
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Il momento clou è stata la distribuzione dei pacchi con la divisa ufficiale del ciclokarrista, un livello di gadgettistica mai raggiunto e che avrebbe fatto girare tante teste il giorno dopo.
La serata è terminata in veranda con innumerevoli giri di grappe varie e sotto le stelle di un cielo da sogno, tutti a rincorrerle con l’app specifica (e chi aveva esagerato con la grappa anche senza app!).
Poi tutti in albergo; la Borga aveva stabilito un programma tassativo per assaltare la montagna alle prime luci dell’alba.
Aggiungo una nota personale: la Borga si addormenta guardando la TV, quindi dopo essermi sorbito “Rin Tin Tin” ad Andalo, qui mi è toccato “Lupin III” fino alle 3 di notte quando mi sono rotto il ka*** e ho spento la televisione. La mattina dopo ero lucidissimo.
Sabato 2/7: il giorno del più grande avvenimento dell’anno.
Il gruppo qui si divideva: i prodi in bicicletta, i gemelli diversi in supporto auto (cioè turismo e fancazzismo). Con questi due, liberi di scorrazzare per la valle, ci davamo appuntamento al rifugio Fodom per il pranzo e per il momento ufficiale di premiazione del Memoriale Zamboni (ricordiamo che siamo qui per questo…).
Passo veloce su eventi secondari, colazione, recupero bici, rottura freno posteriore dopo 300mt di Barabba, meccanico, fila per abbonamenti, per passare al primo impianto: Dantercepies per Passo Gardena. Inizia l’avventura.
La giornata è splendida, il fondo perfetto e i primi km facili, perfetti per prendere il ritmo e per capire (chi non lo sa) che anche la discesa è faticosa. Passiamo Corvara in mezzo al delirio per la gara che ci sarebbe stata l’indomani e risaliamo sul Coll’Alto e la Pralongia dove dobbiamo dare anche qualche colpo di pedale (elettrico…alla fine il mio garmin ha segnato 1104 pedalate…non proprio una maratona). Tutto bellissimo, anche se noi che lo avevamo già fatto sapevamo che le prime difficoltà ci aspettavano nella discesa verso Arabba. Qui il sentiero ha fatto la sua prima vittima e il buon Malavasi è finito in mezzo a un pino (qualcuno ha detto che profumava come appena uscito da una doccia con il bagnoschiuma al pino silvestre). Tutto a posto, si continua fino ad arrivare su a Porta Vescovo, con una vista della Marmolada spettacolare.
Ora, visto quello che è successo il giorno dopo non vorrei fare ironia, comunque è un fatto che 6 carristi hanno intensamente guardato il ghiacciaio della Marmolada da vicino e quello il giorno dopo è crollato…XMEN.
La discesa verso il rifugio Fodom mieteva un’altra vittima (in realtà sempre Mala) che, appoggiando da fermo un piede, si prendeva una storta…non il tipico infortunio da MTB…comunque pian pianino siamo arrivati all’appuntamento con i Gemelli Diversi che si stavano tracannando già la seconda birra (dopo aver perso la strada per il rifugio 12 volte).
Abbiamo saputo delle loro avventure alpine che, con grande sprezzo del pericolo, li avevano portati fin sul Pordoi (in realtà 25 euro e la funivia) e per documentare questi intrepidi ho realizzato una slide di immagini memorabili apposta con i due appiedati.
Il momento al rifugio è stato sì importante per riposare le stanche membra e rifocillarci adeguatamente, ma soprattutto perché è stato il luogo della premiazione del Memorial Zamboni 2022, un momento toccante anche perché sarà l’ultimo Memorial Zamboni, in quanto dal 2023, per motivi che non narrerò, il premio sarà rinominato Memorial Zamboni Palmieri.
Una targa speciale per l’edizione Alpina, con cornice vera!! Incredibile. Anche il capo dello staff del rifugio (dire il cameriere è riduttivo dell’importanza del premio) con la sua bella camicia a scacchi rossi è stato visibilmente emozionato quando la Borga gliene ha fatto omaggio di una copia autografata da appendere all’ingresso del locale (quando siamo ripartiti mi è sembrato di vederla nel bidone del compostabile).
Terminati i momenti istituzionali il gruppo si è nuovamente diviso; i gemelli diversi a sonnecchiare in Vallunga e gli intrepidi ad affrontare le due discese più impegnative del giro: prima la picchiata su rocce e radici supertecnica su Canazei e poi, una volta risaliti in funivia sul Col Rodella, i Flow Trail del bike park di Selva, un luogo dove l’ignoranza karrista poteva sviluppare tutta la sua pericolosa potenza.
Qui, tra stanchezza e difficoltà crescente, qualche karrista ha rimpianto foce reno e monte romano, ma ormai il dado era tratto e bisognava arrivare a Selva.
Ci siamo arrivati più o meno salvi….
E così, con la birra d’obbligo davanti all’hotel e la riconsegna delle bici al negozio, si concludeva il 5 Memorial Zamboni Special Alpine Edition.
Con il rientro la giornata non era ancora finita…ma noi non lo sapevamo ancora.
L’appuntamento in MTB probabilmente sarà l’anno prossimo con il primo memorial Zamboni Palmieri, mentre per i KBF speriamo di ritrovarci a fine luglio per il classico Maguz pre ferie.