Aspettando la Kronaka del Memorial 2024
ovvero
Stanley Kubrik e il disagio oltre Shining
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Stanley Kubrik e il disagio oltre Shining
per le foto e i contenuti multimediali seguite il link alla pagina specifica
1 Maggio 2024, una calda e assolata giornata di Primavera vedeva l’allegra truppa KBF ritrovarsi per la felice scampagnata sulle colline Bolognesi.
Prati verde smeraldo che scintillavano al sole, boschi inondati di luce che rendeva scintillante la rugiada che scendeva dai rami, cinguettii di uccellini che festeggiavano il prossimo arrivo dell’estate e i davanzali delle case che iniziavano a riempirsi di fiori davano all’animo karrista una calda sensazione di serenità, di pace, tipica delle felici contrade montane bolognesi.
Noi karristi, come tutti gli anni, rimaniamo rapiti dalla bucolica semplicità di questi avvi di Estate e sembra quasi di disturbare, con il fumo del nostro barbecue, l’aria tersa e serena che ci accoglie nella magione Prampolini.
1 Maggio 2024, le previsioni meteo sono come al solito tremende; solo 7 giorni prima in Val Serena nevicava e nei giorni precedenti non ha smesso di diluviare. I boschi dell’appennino ci aspettano cupi e brumosi, ti aspetti sempre di vedere una legione romana scomparsa fare capolino dalle nebbie tra i tronchi scuri di umido e muschio.
Solo dei cuori impavidi (il Ghelfi direbbe dei deficienti) possono pensare di affrontare tutto questo da 33 anni, indifferenti al fato che prova ad accanirsi contro di loro, fedeli solo a un unico pensiero: “ME NE FREGO!!!”. E quindi, fedeli a questa forza atavica che li spinge ogni primo maggio alla migrazione drammatica verso Val Serena, come i Lemmin che spindi dall’istinto periodicamente arrivano ad una scogliera e si buttano, ci presentiamo compatti e numerosi all’appuntamento.
Tralascio i passaggi canonici della liturgia del Primero (ritrovo a ModenaSud e sosta al Cantagallo lungo la strada) per arrivare subito al primo momento catartico: La Piana del Salame e il relativo aperitivo karrista.
Quest’anno non diluviava (anche se c’era un meteo degno delle Ardenne), quindi non abbiamo dovuto attrezzare un campo provvisorio. Tutto si è svolto tranquillamente se non fosse che il Kammello era in forma splendida e, raccontandoci come lo avevano hakerato per la 1764 volta (io in azienda mi farei qualche domanda) è riuscito a recitare un rosario di bestemmie che anche Barabba era imbarazzato…e nonostante questo nessun fulmine è sceso dal cielo per colpirlo…molto strano.
Terminato l’aperitivo la macchina organizzativa si è trasferita a Villa Prampolini dove il padrone di casa aveva già scaldato forno e bbq…ma non casa! C’era più freddo in casa che all’esterno nella classica tundra siberiana di Val Serena. Ma niente ferma il karrista e in men che non si dica l’intero menù del Primero Karrista era pronto. Abbiamo trovato anche tempo per la distribuzione del gadget commemorativo, la t-shirt (guardala bene Lusetti perché è l’ultima con lo scollo a V) con il nostro crest araldico, ormai parte della iconografia karrista .
Mangiato e bevuto abbiamo lasciato una pattuglia di fannulloni di guardia alla casa e abbiamo ripercorso le traccie storiche dell’attacco alla Toscana in piena pandemia in sfregio ai poteri forti (Conte??) che ci volevano chiusi in regione. Arrivati al confine, foto storica, pipi in terra toscana e rientro alla base, giusto in tempo prima che finalmente la pioggia portasse certezze al primo maggio carrista.
Baciati quindi da Giove Pluvio abbiamo riordinato e ripreso la strada di casa...
Dopo un tour de force d’appuntamenti karristi adesso passeranno quasi due mesi per la prossima data in calendario: Il Memorial Zamboni/Palmieri, doverosamente Alpino.
Pillole di filosofia karrista
Anche quest'anno le continue pressioni del Karrista Ghelfi hanno portato la truppa verso il mare, in particolare le caraibiche spiagge dei Lidi di Savio.
Dopo aver assaltato la caserma Gamberini nel 2022 e il Poligono Militare di Foce Reno nel 2023 abbiamo terminato gli obiettivi militari da conquistare, così il Karrista Amore, ricordiamo glorioso organizzatore delle uscite marine, ha proposto il ritrovo presso la sua magione marina: il Villino Amore.
Ispirati da cotanto luogo, il gadget della giornata non poteva che essere ispirato all'Amore e, essendo il Karrista uomo moderno, ha incorporato tutti gli stilemi fluidi e gender free che tanto contraddistinguono il nostro tempo. Tutto questo senza paura d'intaccare la forte aurea di mascolinità che il gruppo emana (anche se qualche avventore in spiaggia e al ristorante ha chiaramente avuto il sospetto di trovarsi ad un novello GayPride Marino).
La giornata si è svolta come tradizione vuole: stesura del telo mimetico cinese su pratino in finta erbetta di Villa Amore e aperitivo a base di salame flappo (anche se era già mezzogiorno), camminata digestiva fino al ristorante ottimamente scelto da Amore, pranzo glorioso mare e monti e brindisi vari. Va notato che questa volta abbiamo raggiunto il numero di 13 karristi, quasi il massimo possibile per la chat KBF.
Dopo aver elemosinato un giro di limoncello abbiamo fatto la seconda passeggiata sulla spiaggia, ancora in versione dune invernale, una Dunkirk padana.
E qui la stanchezza della truppa ha avuto il sopravvento sulle tradizioni...svacco in spiaggia e niente aquilone e niente vulcano...una vergogna.
Prima di rincasare abbiamo avuto la fortuna di goderci un simpatico siparietto di una felice coppia demente che cercava di sfondare il finestrino della loro auto perchè si erano chiusi fuori con le chiavi dentro.
Dopo un'ora di vani tentativi (come si fa a non riuscire a sfondare un vetro???) sono arrivati i vigili del fuoco...meglio che al drive inn!
Mi scordavo una cosa...il centerbe di Becca!! Probabilmente distillato sulle piattaforme dove lavorava, l'alcolico colluttorio ha infiammato le ugole dei karristi presenti...capite perchè il Becca è stato tra i primi a scappare a casa.
Terminato l'evento marino ci siamo dati appuntamenti per pochi giorni dopo...dal sole della Romagna alla pioggia sicura del Primero!
Il kalendario karrista si è fatto sempre più fitto e basta un piccolo slittamento che si fatica a ricollocare appuntamenti imperdibili come "La notte degli stinky".
Per diversi motivi quest'anno la notte degli stinky è slittata fino al 22 Marzo, diventando un'appuntamento quasi Pasquale.
Ma non è stata questa la caratteristica peculiare dell'avvenimento 2024!
La cosa particolare del 2024 è stato lo show messo in atto dalla truppa al gran completo (raggiunto il numero massimo storico di presenze) che si è presentata a casa Ciubbo in abbigliamento carnevalesco (si vede che non hanno fatto religione da piccoli...il 22 Marzo eravamo in quaresima, non a carnevale).
Ometto per compassione i commenti dei miei figli su quell'accozzaglia di personaggi entrati in casa, una specie di ritrovo dell'anonima alcolisti anche se non avevano ancora bevuto (la cosa peggiore è stato vedere il terrore negli occhi di mia figlia...). Devo dire che la cosa è venuta però benissimo a riprova di cosa un unico neurone condiviso può riuscire a fare; ad organizzare zingarate rimaniamo i numeri uno.
Il menù è stato il tradizionale salame flappo di Lusetti più uno buono del Nonno, patatine fritte di tutti i tipi e i classici stinky nella ormai modesta quantità di 1/2 a testa e accompagnato non più dal panzerotto di cotechino, ma da più salubri canederli pressati...praticamente stiamo diventando salutisti.
Il problema della serata, oltre che il rischio che la vigilanza di quartiere chiamasse la polizia per la banda vestita strana che si aggirava per le vie con fare truffaldino, è stato una specie di popcorn arancione portato ovviamente dal Kammello che ha generato il giorno dopo un'ondata di liquami arancioni nelle fogne di modena e provincia (anche la povera cagnolina Lilly emetteva liquidi arancioni...).
La serata si è conclusa, dopo il battesimo del Pomelo per l'aggregato Max, con la raccolta degli stracci e la ritirata della truppa, non prima d'aver ratificato la data del Karrista on the beach per il 13 Aprile
L'inverno karrista non è composto solo dei Grandi Eventi in kalendario, quindi tra l'escursione appenninica sul Cimone e la classica notte degli Stinki gli incontri non sono mancati.
Qui sotto alcune immagini, alcune imbarazzanti, di raduni estemporanei, in particolare una serata Gay, la serata in Mansarda da Kavallo e alcuni momenti simpatici dalla chat.
Gennaio 2022, temperatura -60, vento a 200km/h, 10 folli eroi conquistano per la prima volta in Inverno la cima del K2.
Potevamo essere da meno??
Neanche per sogno!
Gennaio 2024, temperatura +12, vento…assente, 9 folli eroi conquistano Pian Cavallaro sotto l’ombra del Cimone e festeggiano la conquista con una merenda ormai consolidata: salame, patatine, birra e, in onore dello spirito Alpino, vino rosso e grappa.
Questa è la cronaca della terza avventura invernale karrista (per le immagini clikkate qui!) che si è tenuta Domenica 28 Gennaio 2024. Dopo una prima conquista nel 22 del passo di Croce Arcana e un eroico BBQ Under the Snow nel 23, il komitato direttivo karrista (brevemente KDK) ha eletto ad obiettivo 2024 l’amena località di Pian Cavallaro presso il Monte Cimone.
In realtà il KDK è partito dal definire la località destinata a ritemprare le stanche membra karriste dopo l’avventura (il rifugio Firenze presso il lago della Ninfa) e, partendo da questo punto fermo trovare una località degna di conquista e adatta al picnic per la merenda (o aperitivo per i fighetti).
L’assembramento è stato fissato come al solito a Castelnuovo presso casa Kavallo, poi rapida sosta per la kolazione dalla Monica a Casona e infine arrivo al campo base presso il Lago della Ninfa.
Per noi uomini di pianura, uscire dalla nebbia e da 2 gradi di temperatura per raggiungere la montagna dove ci aspetta una giornata di sole limpido e 12 gradi è sempre un sogno.
Anche qui, come in Inghilterra, ci ha salvato dal parchimetro rotto il karrista Robertino, ormai laurea ad honorem in parking payment creativa e, tranquilli di non trovare multe al rientro, siamo partiti per l’avventura (con un breve stop al rifugio dopo 3 minuti per un bombardino…siamo o no in montagna??).
A questo punto è iniziata la scalata che ci doveva portare in quota e la cui difficoltà maggiore era motivare la truppa. I più alpini hanno iniziato ad utilizzare tutti i soliti trucchi che si usano con i bambini fino ai 6 anni (dopo ti sgamano), cioè “arriviamo fino alla fontana che è lì”, oppure “dai ancora due curve e ci siamo” o anche “appena li sopra c’è un posto perfetto per il picnic”. Con questa motivazione anche i meno alpini hanno retto alla dura marcia (340 mt di dislivello per 3,6 km!!! Mica kazzi) e la truppa è felicemente arrivata a Pian Cavallaro, pronta con il telo mimetico e il coltello per affettare il salame.
Svolto il rito, questa volta innaffiato anche da un’ottimo Sassella del 2012 frutto di un mitico korrierino in Valtellina (una sola parola…perizoma rosso…) e da una digestiva grappa alla pera e allietati anche dallo spettacolo che Lusetti ci ha dato con un drone cinese non in grado di volare, eravamo pronti per la discesa…il rifugio Firenze ci aspettava.
Io non conosco i sentieri del Cimone, ma quello che abbiamo fatto per scendere non era sicuramente il più facile, forse non era neanche un sentiero. Dopo aver attraversato un vallone calpestando la secolare mirtilleta e affrontato una lingua di ghiacciaio primordiale (dove si sono vissuti momenti di terrore per una scivolata di culo di Lusetti utile alla prostatite e per il Kammello bloccato dal panico in mezzo al ghiacciaio), abbiamo affrontato un’ultima parte in bosco, con già profumi di grigliata che arrivavano dalla valle.
Ecco finalmente il rifugio Firenze esattamente alle 14 come da prenotazione (e come al solito mi stupisco di come un’accozzaglia di fanfaroni come noi possa avere una capacità di pianificazione superiore anche ai giapponesi) e in quattro e quattrotto siamo seduti a tavola pronti per un modesto pasto rigenerante.
Modesto per 8 karristi su 9…il nono ha spazzato un tomahawk da 1,5 kg…i nostri nonni dicevano ”se Dio gli conserva la salute, l’appetito c’è”.
Appagati dal pranzo alpino e visto l’orario (già le 16 passate), abbiamo iniziato la ritirata, prima verso i nostri mezzi, poi verso Casona (dove Monica ci attendeva per un altro caffettino), poi verso casa dove ad attenderci purtroppo c’era ancora la nebbia e i 2 gradi lasciati al mattino.
Conclusa l’ennesima avventura karrista ci siamo salutati dandoci appuntamento a febbraio per una serata in mansarda da kavallo, mentre la notte del sacro stinko è stata spostata a marzo.
In attesa della cronaca e dei supporti multimediali dell'assalto a Pian Cavallaro godetevi questa anteprima
Pur avendo già eletto a foto dell’anno il video emblema del 2023 KBF, la redazione del premio, cioè sempre io, vedendo quanto le altre testate internazionali hanno fatto si è sentita in difetto.
La foto KBF 2023 è giusto che colga la bellezza dello stare insieme, perchè questa è la cifra caratteristica di questo gruppo di squinternati, ma al tempo stesso manca qualcosa...
Ho iniziato a guardare le altre foto vincitrici per capire cosa mancava, e, no, non è la guerra, non è la disperazione, non è la distruzione della natura...
Cosa e se non disagio essere un leopardo e cercare di trombare un istrice gigante???
E nelle foto karriste 2023 c’è una foto che a mio parere è simbolo del disagio karrista e che potrete scoprire cliccando sul link qui sotto.
Il 2022 sembrava imbattibile per la KBF, ma quando una cosa sembra impossibile, allora scatta l'ignoranza che ci porta a travalicare qualsiasi confine tra possibile ed impossibile.
Così il 2023 non è stato un mero ripetersi delle avventure 2022, ma un'apoteosi in crescendo di quanto un gruppo di anziane reclute può immaginare e realizzare, uno spostare verso l'alto l'asticella delle esperienze karriste.
E' stato l'anno finalmente del Maguz Under the Snow, di una foto di Kavallo con delle donne, della circumnavigazione del Sassolungo e del Sassopiatto in condizioni meteo estreme, del ritorno del Terrore di Rocca e, soprattutto, dell'avventura in terra Inglese.
Le grandi testate hanno tutte scelto foto di guerra, io ho voluto andare anche quest'anno controcorrente e premiare un sentimento diverso, non il dividere della guerra, ma lo stare insieme dell'amicizia, da qui la ricerca in questo 2023 del momento più significativo in questo senso.
La redazione (cioè io) si è presto accorta che aveva un compito impossibile nel determinare la foto dell'anno, troppe hanno travalicato i confini della storia e del mito e sceglierne una al posto dell'altra sarebbe stato ingiusto. Anche il trucco usato l'anno scorso di un collage di momenti sarebbe stato riduttivo per ricordare per sempre questo 2023.
Così la foto del 2023 non è una foto, ma un video, un riassunto veloce del 2023 dove tutti noi possiamo ritrovarci, dove tutti noi inevitabilmente possiamo ricordare quanto vissuto. Un'anno di vita scandito da circa 1000 momenti tutti indimenticabili, dal desiderio di ripartire e tornarli a vivere già domani.
Non so se il 2024 potrà battere il 2023, ma onestamente non me ne frega niente perchè so che qualsiasi momento insieme dei KBF è un momento unico ed inarrivabile e la vera difficoltà è riuscire a sintetizzare tutto ciò in una singola foto a fine anno.
Buon capodanno ragazzi e ci vediamo nel 2024 ...ad majora.