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Maguz under the rain 2023

Maguz Under the Rain

Anche quest’anno si è rinnovato il classico ritrovo di fine luglio/inizio agosto nel quale il movimento karrista riunisce i propri affiliati prima della dispora feriale.

Per portare novità all’appuntamento tipicamente estivo la serata prescelta è stata baciata dalla pioggia, così quest’anno dopo il maguz under the snow abbiamo fatto il maguz under the rain.

Per non lasciare inesplorata nessuna alternativa però, la catacomba usata (alcuni la chiamano garage) non è stata quella di gennaio, ma quella ben più lussuosa di fianco e non c’è stata neanche la necessità di chiuderci tutti a scaldarci nella dependance (bagno) del piano terra.

L’intervento alla griglia del Dott. Ghelfi ha salvato la serata, orfana del master grigliatore Serafini e con il suo vice Lusetti in serata fancazzismo.

La serata è proceduta tranquillamente con cibo, bevande e baldoria alla quale ha partecipato anche l’ormai (suo malgrado) aggregato Max (ormai senza scuse perché ha chiaramente capito a chi si è aggregato).

Prima di salutarci e augurarci buone ferie c’è stata la distribuzione alla truppa in prossima partenza per la perfida Albione del capo d’abbigliamento iconico della missione: la felpa a tiratura limitata in misto cachemire con i simboli della prima compagnia carri…giusto per fare sapere agli inglesi chi siamo…mika kazzi…

Purtroppo, come potrete vedere dalle immagini a documentazione dell’evento, la felpa era a tiratura limitata (visti i costi) e qualcuno purtroppo è rimasto nudo….

Prossimo impegno istituzionale “La notte della Paella” in territorio Serafiniano.

KBF

Il Ritorno del TERRORE di ROCCAMALATINA

Il ritorno del TERRORE DI ROCCAMALATINA

Nel giorno del signore domenica 16 luglio 2023 un’evento si è palesato: in una versione emiliana dell’araba fenice dalle ceneri del karrista Barabba oppresso dai ripetuti problemi elettrici al cuore (ed è una chiara presa per il culo per un’elettrotecnico!) è rinato il TERRORE DI ROCCAMALATINA.

Gli amici gaudenti si sono dati appuntamento ove la leggenda è nata e condotti dal redivivo TERRORE hanno affrontato i sentieri di RoccaMalatina, prima di aprire i baccanali a base di gnocco e tigelle presso il ristorante "Al Fiume"

KBF

Siusi MTB Adventure – Memorial Zamboni/Palmieri

Primo Memorial Zamboni/Palmieri: Dolomite KBF

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto.

Orlando Furioso

Ludovico Ariosto

Come meglio introdurre il Memorial Day se non con l’incipit a chiasmo di uno dei più famosi poemi cavallereschi della nostra letteratura (scritto da un reggiano…).

Del resto si parla di questo, eroi, cavalier cortesi sui novelli cavalli meccanici che si buttano nella singolar tenzone per l’onore proprio e per la propria bella (nel caso attuale…la Birra…). E anche adesso ci sono mori d’africa che attraversano il mare e fanno dei danni in Francia….

Ma, tenendo conto dei luoghi che ci hanno visto attori d’imprese e il meteo che ha cercato di frenare l’impeto carrista, avrei potuto prendere spunto anche dalle saghe nordiche, racconti vichinghi di eroi con l’elmo (anche noi avevamo il casco) cornuto (quelle le portavano quelli a piedi). E in questo caso la centralità dell’eroismo e della birra sopravanza l’aspetto femminile tipico dell’amor cortese.

Si, il carrista è più simile al vichingo che al cavaliere, l’ignoranza di fondo che ci porta in bicicletta a 2400 mt pronti a buttarci giù per pendenze estreme fregandosene del meteo (del resto avevamo fatto rafting sull’Adda nella piena del secolo) e a piedi girare per le valli alpine solo per raggiungere un rifugio per mangiare polenta allungata con la birra…ecco queste cose mi sanno molto vichinghe e lasciamo la fighetteria dei cavalier cortesi a quelli che il giorno dopo con una splendida giornata di sole hanno fatto il giro su asfalto dei quattro passi (sono capaci tutti come ha detto il Diavolo della Jumpline Zirondoli)

Non è roba per noi.

Per noi fango, umido, rischio e adrenalina sono il viatico per il Valhala carrista, la sala di Odino a cui tutte le nostre avventure ambiscono.

Ma andiamo per gradi e ricordiamo di quali epiche avventure stiamo scrivendo.

Il primo we di Luglio è ormai da anni il momento del Memorial; inizialmente era Zamboni, poi, dopo il catastrofico crollo del Kammello, non sazio dei pronto soccorsi tedeschi e lesto a testare quelli italici, ora il Memorial è stato rinominato Zamboni/Palmieri.

In questo evento il raduno karrista raggiunge uno dei luoghi storici delle cadute e depone la targa commemorativa; nel tempo ci si è spostati da Monte Duro in terra reggiana alle Dolomiti ora sempre più protagoniste. La timeline prevede trasferimento al venerdì pomeriggio, cena in rifugio tipico, sonno ristoratore, giornata eroica suddivisa in due colonne, meccanizzata (bici) e appiedata (gay), ritrovo a rifugio in quota con premiazione e promessa del gestore di esporre la targa e rientro delle colonne alla base di partenza per caricare tutto e rientrare in pianura; quest’anno siamo riusciti a saltare il passaggio finale dal pronto soccorso e ne siamo tutti lieti.

In questo 2023 però il meteo ha provato a mettere il bastone tra i cingoli della KBF; poveretto..”son d’acciaio i cingoli possenti” e il karrista del meteo SE NE FREGA.

Quindi fregandosene bellamente degli allarmi della protezione civile l’autocolonna è partita regolarmente dalla pianura e ha raggiunto sotto il diluvio l’hotel di destinazione di Selva di ValGardena, dove una piacente titolare, oltre a turbare un’integerrimo Lusetti, ci ha distribuito le camere; alla Borga la singola così nessuno si è dovuto sorbire RinTinTin o Lupin3 fino alle 3 di notte.

Per raggiungere il rifugio della cena (google lo dava a 7 minuti a piedi) abbiamo ovviamente preso la macchina che abbiamo parcheggiato 300 mt dopo e fatto 6 minuti a piedi; del resto dovevamo risparmiare le forze per l’indomani. Ovviamente al rifugio c’eravamo solo noi e la cameriera (poveretta) che ha sopportato questo gruppo di anziani con la pazienza di una badante rumena. La serata si è conclusa con la distribuzione della gadgettistica studiata ad hoc per l’evento (zaino idrico tattico mimetico e adesivi KBF e 1 Compagnia Carri fluidi) e con l’esposizione della stecca nel suo nuovo involucro. Giro grappe all’aperto (tanto stava solo diluviando) e poi tutti a letto.

Per il sabato devo finalmente prendere spunto dalle saghe nordiche in quanto la mattina si presentava come una tipica mattina di Trondheim, pioviggine, nuvole basse, odore di muschio e muffa, sguardi taglienti e lucidi pronti ad affrontare l’imprevisto. La giornata perfetta per un KBF, pronti ad attraversare Valgrind ed affontare il lupo Fenrir (onestamente Lusetti sperava in qualche walkiria più che il lupo…).

Qui la compagnia si divideva; la colonna meccanizzata affronterà le alte terre in compagnia dei propri fidi destrieri elettromeccanici, mentre la colonna appiedata (sempre gay) metterà a ferro e fuoco le valli; appuntamento con arrivo tipico di una manovra a tenaglia (sempre carristi siamo) alle 12,30 alla Baita Lino Brach (unica Baita alpina gestita da Reggiani!!) per espletare il compito sacro della premiazione dei carristi offesi a cui è nominato il memorial.

La refezione monacale (cereali impastati con acqua, latte alpino cagliato, macinato di parti povere suine….polenta formaggio e salsiccia) annaffiata da abbondante birra (non di Abbazia, ma stai a guardare il capello??) ha completato il momento formale del weekend ma non lo ha concluso.

Manca il ritorno a Selva e qui la tradizione norrena che il ritorno è peggio dell’andata ha colpito i nostri eroi. Il masochismo KBF è uscito in pieno, così la colonna appiedata (sempre gay) ha deciso per un ritorno senza ausilio di mezzi meccanici e la colonna meccanizzata ha prima perso per poi riacquistare quota e rientrare su Selva facendo le piste di freeride.

Prese queste decisioni ovviamente ha iniziato a piovere….

La colonna meccanizzata ha affrontato in sequenza ICARUS, PARAVIS e JUMPLINE.

E’ in quest’ultima pista che è nato il nuovo mito, il Demonio della Jumpline, il karrista Zirondoli che incurante del pericolo affrontava dossi e parabole ridendo come un’indemoniato. Ed è sempre qui che ci si è fermati nel punto della caduta del povero cammello per un’analisi tecnica sui motivi della caduta, rimasti misteriosi, e per un minuto di silenzio rispettoso (ps.. la colonna a piedi – sempre gay- avrebbe dovuto deporre in mattinata in questo luogo la targa commemorativa ed hanno anche inviato foto dell’evento, che, però, essendo dei fanfaroni senza vergogna, non hanno fatto qui ma chissà dove!!!).

Con l’arrivo a Selva delle due colonne terminava il nostro weekend, anche perché stava facendo capolino il sole e non volevamo che ci rovinasse la pelle, dopo tutto quel fango e acqua presi.

Del rientro a casa l’unica cosa da notare è che non siamo andati al pronto soccorso, quindi non sappiamo se là c’era Robertino ad aspettarci dormendo davanti all’ingresso.

Newcastle Mafia

Festa di maggio di NewCastle
una festa per pochi intimi

Quest'anno i karristi si sono presentati alla festa di Maggio in configurazione ridotta; alcuni hanno iniziato a pagare pegno con le mogli per i prossimi appuntamenti karristi (Luso e Kammello), altri hanno dato forfait o proprio non si sono sentiti, fatto stà che ci siamo trovati in 4, i Castelnovesi e un'oriundo reggiano.

Ma perchè in copertina c'è un menù della festa? Perchè è l'unico momento in cui si può vedere, visto che in quella notte fatata noi non l'abbiamo proprio considerato.

Cosa è successo? E' successo che si è vista l'enorme differenza tra lasciare le prenotazioni e la cassa a persone rette e integerrime e invece persone borderline abituate a navigare in acque tempestose. Non voglio fare nomi, darò immagini legate al mondo naturale; la differenza tra kammelli di montagna e cavalli di pianura.

In breve la serata è vissuta su una gestione spregiudicata della prenotazione saltata del tavolo (con giro birra gratis per farci stare buoni), su rapporti in odor di mafia con i camerieri (che ci ha fatto saltare la coda alla cassa...con la conseguenza che gli ordini micca li abbiamo pagati), di lamentele per ritardi di consegna del cibo (che ci ha fatto fare un'altro giro di birre gratis).

Alla fine avevamo mangiato e c'erano 14 bicchieri di birra (opportunamente nascosti per terra alla vista dei non presentissimi camerieri) e i soldi non li avevamo ancora toccati.

A questo punto il gruppo si è sciolto (anche nel timore che arrivassero con il conto) e mentre tre carristi rientravano alla base, il cassiere rimaneva con altri suoi amici per vedere cosa altro ordinare gratis (alla vergogna non c'è limite).

Cosa importante della serata è che è stato lanciato il prossimo appuntamento del calendario Karrista: Il primo memorial Zamboni/Palmieri che si terrà sempre con partenza dalla Valgardena per ritrovo e festeggiamento al rifugio Fodom il 30 giugno e il 1 Luglio

KBF

Ci siamo…L’attacco alla perfida Albione è programmato

E' fatta, gli aspetti logistici più importanti sono stati realizzati: volo Bologna Londra per 8 Karristi, partenza venerdì 29 settembre all'alba e rientro domenica 1 ottobre a sera,

2 auto (Karro1 e Karro2) noleggiate con coperture assicurative importanti (quando c'è la fiducia).

Prossimamente la prenotazione della sistemazione notturna

Alla Notte della Paella per la pianificazione di dettaglio!!!

Perfida Albione aspettaci!!!

El Primero 2023 – A Dump Day

El Primero 2023

per le foto e i contenuti multimediali seguite il link alla pagina specifica

Erano 4 mesi che non pioveva…

Erano 600 anni che non si viveva un periodo così siccitoso…

Poi….

Poi è arrivato El Primero 2023, il giorno di Giove Pluvio.

Dovevano venirci sospetti quando ci siamo dovuti radunare a casa di Kavallo perché il solito parcheggio di Modena Sud era occupato da un’enorme barcone di legno con sopra un vecchio con barbone e fare biblico;

Dovevano venirci altri sospetti quando abbiamo visto file di animali incamminarsi a due a due verso modena sud…

In realtà, se per l’Emilia Romagna è stata una giornata d’alluvione, per noi karristi si è trattato del solito Primero…perché il Primero piove sempre a prescindere da Greta Thumberg, Trump e Meteo.it

Quindi eravamo super attrezzati e non ci ha fermato niente.

Il gadget di questa volta (valido anche per il prossimo attacco alla perfida Albione) è stata una memorabile giacca impermeabile logata KBF.

La sosta classica alla piana del salame si è svolta regolarmente, con la disposizione dei mezzi meccanici in cerchio, non per proteggerci dall’assalto degli indiani, ma per disporre l’ottimo telo mimetico cinese del Luso a copertura dell’area aperitivo.

La preparazione della zona barbecue e pizza presso ValSerena è stata a tempo di record e con tensostrutture visibili anche dalla ISS ed ha permesso la regolare grigliatura e sfornatura pizza pianificata.

Unico inconveniente il dover magiare dentro l’accogliente magione Prampolini e non sullo splendido affaccio al bosco. C’è anche da dire che il tasso d’umidità interna era assolutamente assimilabile a quella esterna, solo che non scendeva dal cielo ma ti penetrava le ossa egualmente.

Purtroppo tutte le amene attività all’aria aperta sono saltate e non abbiamo neanche cercato di trovare e disseppellire il Tavernello, in quanto il terreno era adesivo e non permetteva l’accesso al bosco. Bosco che del resto era immerso in una inquietante nebbia tipo foresta di Teutoburgo e ti aspettavi di veder saltare fuori centurie romane e barbari germanici. In realtà il ricordo carrista è andato ai boschi di Andalo dove dalla nebbia è spuntato l’Angelo Biondo a salvare il morituro Lusetti.

Dopo innumerevoli partite a bigliardino, a boccette, aver smontato l’accampamento e finito bottiglie storiche di vino del Prampo che solo un carrista può bere, l’anziano scrivente ha lasciato il raduno per raccogliere la figliola nel centro Felsineo. Non posso quindi narrare quanto accaduto successivamente

Siamo Carristi o Marinai?

Casal Borsetti 2023

Sul percorso di visita ai luoghi della memoria che ormai stiamo percorrendo da anni, la gita al mare Karrista 2023 non poteva che puntare sulla amena località di Foce Reno, sede del poligono di tiro dove in una uggiosa settimana d’autunno 1990 l’elite dei cannonieri italiani si esercitò a colpire le piattaforme petrolifere al largo di CasalBorsetti, ma soprattutto, nacque il mito del Vulcano di Sabbia.

Quest’anno, ottimamente organizzati dal nostro scout in loco, il karrista Amore, ci siamo presentati davanti all’ingresso del poligono pronti all’assalto come per l’anno prima alla Gamberini. Preoccupati da minacciosi cartelli contro l’accesso non autorizzato, il karrista ha sviluppato la tattica alternativa: aggiramento dell’accesso principale e invasione di fanteria lato spiaggia. La borga è stanca, quindi giunti in spiaggia abbiamo dovuto fare un sano aperitivo karrista (birra, patatine e salame) prima di proseguire lungo la battigia ed arrivare al limite del poligono. Una volta scattata la foto di rito comprovante l’invasione anfibia (Disclaimer di legge: ovviamente non è vero…non siamo entrati nel poligono…) abbiamo ripiegato sul secondo obiettivo della missione: il ristorante di pesce in riva al mare, il Corallo Beach a Marina di Romea, ottimamente scelto dal nostro scout.

Terminata l’abbuffata rimanevano due riti: il vulcano e l’aquilone.  Purtroppo la fatica di vite vissute pericolosamente inizia a lasciare segni su i pur stoici karristi, così, appesantiti da una digestione impegnativa, ammaliati da due sirene (ovviamente sotto contratto) intenerite dal gruppo d’anziani e con la scusa di una spiaggia troppo affollata (ma dove?) abbiamo deciso di rinunciare al Vulcano, considerando il dovere espletato con quello di neve di Gennaio. Anche l’aquilone non è decollato, nonostante il supporto in video conferenza del Karrista Robertino che da casa dava le dritte per il decollo.

Abbiamo quindi ripiegato su una riposante siesta in spiaggia, impegnati a pianificare il Korrierino 2023 che, ormai è sicuro, vedrà il gruppo KBF decollare verso la perfida Albione per una visita culturale di incredibile spessore: il Museo dei Carri Armati di Bovington.

Ore 17 tutti in macchina e verso casa…tra un mese ci aspetta El Primero!!!

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