Blog

44°27’10.9″N 11°29’32.5″E

Gamberini2022 Il 60° 90 is back

Questa è la cronaca di un salto nel tempo; per i media seguite il link

Non è solo un punto nello spazio…se lo arricchiamo di due date possono diventare due punti nello spaziotempo indissolubilmente collegati: da ottobre 1990 ad agosto 1991 e 2 Aprile 2022.

Stiamo parlando della Caserma Gamberini, stiamo parlando del 6° scaglione 90, stiamo parlando del luogo di nascita del gruppo che passerà alla storia come i Karristi dalle Beghe Flappe.

Il 2 Aprile 2022, sulla strada per l’ennesima impresa karrista, la costruzione del vulcano in spiaggia, una pattuglia d’assalto riusciva a raggiungere la Caserma Gamberini, pur ostacolati da zone industriali e insulsi sensi unici e ciclabili di chiaro stampo bolscevico.

Scopo dell’assalto, oltre che cercare di rinfrescare i ricordi immagazzinati nel nostro unico neurone comune, era vedere con i nostri occhi come la storica Caserma aveva resistito non tanto al passare del tempo, bensì all’onta di essere stata caserma del Genio Ferrovieri.

L’assalto è stato facilitato da un pezzo di rete opportunamente distrutto e in men che non si dica i nostri magnifici 8 erano nel piazzale delle adunate.

Primo stop davanti alla porta della 1° Compagnia Carri, con il nostro simbolo della tigre ancora in bella mostra e pronto a venire immortalato in una foto che si andrà a confrontare con quella storica ancora in nostro possesso.

Un giro per le camerate, per gli uffici di compagnia e poi fuori a ricercare punti che sono impressi nella nostra memoria: il piano di macadam, la mensa, il parcheggio carri, la riservetta.

Barabba trovava anche la chiesa, di cui nessuno aveva memoria, e per festeggiare l’evento iniziava a scampanare come non ci fosse un domani.

Terminato il giro turistico ci avviavamo verso la nostra macchina quando sul piazzale ci vengono incontro due vigili urbani e tutti abbiamo pensato…”cazzi di kavallo che si è già giocato la condizionale…”

In realtà i due bonari agenti, vista la tipologia degli assaltatori che si trovavano di fronte, non hanno neanche fatto la mossa di farci un cazziatone, ma si sono messi anche loro nel mood “amarcord” e ci hanno raccontato che erano militari nel nostro stesso anno, ma a San Pietro dove andavamo a sparare…va a finire che li avremo anche visti.

Con questo brivido finale è terminata la visita alla Gamberini…la prossima quando diventerà un pensionato per anziani karristi.

La notte degli Stinky 2022

La notte degli Stinky 2022

Il 18 febbraio 2022, in attesa che Putin invadesse l’Ucraina e nella speranza di barconi di Ucraine ventenni pronte a sbarcare sui Lidi Romagnoli, si è ripetuto il rito colesterolico della Notte degli Stinchi.

La pandemia che ci aveva fermato nel 2021 quest’anno non è riuscita ad annullare un appuntamento che nel calendario karrista ha trovato ormai dignità di incontro fisso post Sanremo con l’unico scopo di lubrificare le stanche membra carriste con abbondante grasso di porko.

Il menù è stato, come tradizione vuole, assolutamente vegan free (faccio fatica a considerare le patatine fritte un piatto vegano) con antipasto a base di salame e main course stinchi di maiale al forno e panzerotti di zampone.

Per il dolce siamo andati sulle classiche chiacchere di carnevale e su un suntuoso salame di cioccolata di Barabba.

La conclusione è stata tutta ad appannaggio di una bottiglia del redivivo “Caffè Sport Borghetti” orgogliosamente fornita dal Dott. Ghelfi (preoccupato dall’abituale infima qualità del caffè tipica dei ritrovi karristi).

La serata è terminata verso mezzanotte, non prima d’aver pianificato l’appuntamento avventuroso di Giugno, che ci vedrà impegnati come ciurma pirata a bordo di barca a vela con skipper che Lusetti deve prenotare (penso che almeno in quella occasione non si mangerà porko).

Con questa serata il calendario karrista 2022 è in vantaggio sul già eccelso calendario 2021 di 2 appuntamenti a 0.

9 Febbraio 2022 ore 19,55

9 Febbraio 2022 ore 19,55

La terra natia dei Carristi dalle beghe flappe trema.

In un logo imprecisato posto democraticamente tra reggio, carpi e modena, il terreno padano fa un saltino e getta nel panico la popolazione civile. Ovviamente il karrista, avvezzo a ben altri saltini e turbamenti, non si lascia intimorire e per sciogliere la tensione o finisce di mangiare come niente fosse o si produce in un rosario di bestemmie da far arrossire Stalin.

Gli scienziati Karristi hanno iniziato a chattare proponendo ognuno la propria analisi del fenomeno tellurico, con la causa a cui è riconducibile; per ordine:

 

  1. Lavori di scavo abusivi per il completamento della Sagrada Familia di Montagna;
  1. Improvvisa riapertura dei pozzi di gas di Canolo causa impennata dei prezzi del metano (il sogno di ogni complottista)

 

 

  1. Maledizione lanciata dal Dio Maguz per mancanza ormai prolungata di sacrifici di carne al suo altare.

 

Nell’indecisione su quale sia la causa scatenante, il komitato scientifico karrista si è dotato dei più avanzati sistemi di rilevazione pronti a captare i prossimi segnali negativi del terreno per capire a chi dobbiamo dare la colpa questa volta.

In tutto questo pandemonio, la sede della notte degli stinki non è crollata, quindi la data è confermata.

La Stele di Rosetta Karrista

La Stele di Rosetta Karrista

Ricevo e pubblico dal karrista Scordamaglia un documento che proviene dall’alba dei tempi, quando forse non avevamo ancora capito d’essere l’eccellenza Italica, il meglio prodotto di una civiltà con una storia millenaria.

Si tratta di quello che il dotto karrista Lusetti ha definito come “La Stele di Rosetta Karrista”, l’elenco degli arditi che non sazi d’aver difeso la patria per un lungo anno, hanno continuato in questi anni a diffondere il verbo dell’ignoranza karrista senza fermarsi mai.

Purtroppo a causa delle solite limitazioni alla libertà di parola e per evitare d’essere citati in giudizio per violazione della privacy, parte del documento storico è volutamente sfuocata, ma posso garantirvi che ho visto con questi occhi i nominativi, gli indirizzi, i numeri di telefono rigorosamente fisso della miglior gioventù a servizio dello Stato.

Anche se l’indirizzo e il telefono probabilmente non è più utile a raggiungere al giorno d’oggi quanti hanno condiviso l’esperienza karrista (probabilmente eravamo tutti signorini a quell’epoca, quindi gli indirizzi sono dei genitori), anche solo leggere i nomi, quasi fosse un mantra tibetano, riporta alla mente persone che hanno attraversato fugacemente la traiettoria della nostra vita, ma che hanno lasciato un segno nei ricordi di tutti noi.

Sono grato a Max per aver condiviso con noi questi nomi e spero che al prossimo Primero di Majo a casa Prampolini potremo essere più numerosi che mai.

Dove Osano le Aquile

Dove Osano Le Aquile

Per la pagina delle immagini e dei video seguite il link

Il 29 gennaio 2022 segna una nuova tappa miliare nella storia ormai decennale dei Karristi dalle Beghe Flappe. Dopo aver affrontato tutti gli elementi del globo terracqueo ormai rimanevano poche sfide da cogliere per il nostro indomito gruppo: lo spazio, le grandi vette e il grande blu.

Detto che lo spazio costa troppo e per il grande blu non è stagione, la sfida da affrontare rimaneva quella delle grandi vette dalla neve immacolata e dal poco ossigeno in quota. E il 29 gennaio una pattuglia operativa in stile alpino attaccava l’impervio passo di Croce Arcana partendo dal campo base della Capanna Tassoni.

La giornata era perfetta, ottima visibilità, vento in quota limitato, neve compatta e stabile, prosecco, salame e grappa nello zaino; le premesse per l’attacco alla cima c’erano tutte.

Ed è andata così, 7 temerari che risalivano i ripidi canaloni innevati che portavano al passo, la solidarietà della cordata dove il più forte aiutava il più debole (e quello in ginniche estive), gli sfotto verso le altre cordate in risalita (loro con ragazze,ma noi con salame e grappa…vedete un po’ voi).

Alle ore 16,45 fuso orario di Katmandù (12,00 in Italia) il gruppo raggiungeva la meta e si apprestava al rito katartico karrista: il taglio del salame. Ovviamente, come tutti gli alpinisti sanno, è fondamentale non fare mancare energie al corpo spossato dalla salita e liquidi con caratteristiche antigelo al sangue. Tutto ciò si traduce nella classica merenda karrista salame, patatine, prosecco e birra; per l’occasione, essendo alpini per una giornata, abbiamo aggiunto la grappa.

Il bello è che questo campo improvvisato era sotto la protezione dell’aquila alpina (da qui il “dove osano le acquile”) e tra due cannoni a guardia del passo. Nella massima tradizione di fratellanza alpina abbiamo condiviso la merenda con gli affamati viandanti che si avvicinavano con finta indifferenza.

Terminato l’evento in quota, abbiamo ripreso la via della discesa; ci aspettava un cammino faticoso e, soprattutto, la prenotazione al rifugio “Spigolino” presso il campo base.

Nel cammino di rientro, come peraltro anche in quello d’andata, abbiamo spesso sentito rimbombare tra le cime degli strani rumori, come forti colpi di tosse, ma dal lato senza mascherina. La fortuna ha voluto che non si staccassero valanghe, ma avremmo potuto anche nominare questa avventura “Wuthering Heights”.

Rientrati al campo base ci aspettava la ricompensa dei giusti presso il rifugio, sotto forma di tortelli, tagliatelle e crostini ai funghi e abbondante birra e vino (all’etanolo). Tutto molto bello.

Ormai scendeva il sole ad abbiamo ripreso i nostri mezzi per tornare alla nebbiosa pianura, non senza esserci prima fermati presso la magione montana del karrista Robertino in Sestola; prima dell’arrivederci alla prossima avventura due passi per il viale mondano di Sestola e poi, stanchi ma felici, tutti in direzione casa.

P.S. Il bollettino medico del giorno dopo parla di 1 febbricitante, 1 squaraus, 2 paia di ginocchia non funzionanti 1 colpo della strega e diversi polpacci fuori uso.

Foto dell’anno 2021

La foto dell’anno 2021

Anche quest’anno è arrivato il momento della scelta della foto dell’anno, quella che meglio ha raccontato e giubilato cosa vuol dire essere 6° 90 a 30 anni di distanza dall’inizio del viaggio.

Purtroppo ristrettezze economiche del sito non ci hanno permesso sottoporre al voto del webbe la scelta della foto (abbiamo esaurito i voti gratuiti con l’eclatante contest del Karrista dell’anno), quindi mi assumo personalmente, come capo redattore del sito, l’ardua scelta dell’immagine simbolo.

La scelta, dopo due anni di foto drammatiche, nel 2020 lo schermo del computer con la Karristichat e nel 2019 il Kabubi prostrato ma non sconfitto dall’alcool tedesco, ho scelto una foto gioiosa.

Nel 2021 il gruppo Karrista dalle beghe flappe ha affrontato un nuovo elemento; dopo l’attacco di fanteria a Val Serena nel 2019, dopo l’esperienza aereonautica del volo dell’angelo nel 2020, l’acqua è stato l’elemento simbolo del 2021 (ovviamente non a tavola).

L’eroica discesa del fiume Noce condotta dalla pattuglia Karrista con due gommoni d’assalto nel giugno 2021 ci ha apposto sul petto anche la medaglia d’assaltatore Marò. In una giornata di grande divertimento, perfetta fin dall’inizio con un ritrovo numeroso, un baule pieno di birre, un’ora abbondante di torrente scalciante e una grigliatona finale, le testimonianze multimediali sono numerose e tutte egualmente belle.

La foto scelta è quella che ci vede tutti presenti, a bordo dei due gommoni allineati lungo le White Waters del Noce, condotti eroicamente dalla Luce dell'Angelo Biondo che risplende a prua (e dal narcolettico in un raro momento di veglia).

Penso, ma invito voi lettori ad inviarmi commenti o proposte alternative, che questa sia stata l’esperienza top 2021, anche se, a dispetto della pandemia, altri momenti avrebbero potuto ambire a questo titolo, solo probabilmente non ho trovato la foto giusta.

Ed ora cosa ci aspetta per il 2022? Nessuno lo sa di preciso e si vive la giornata…

Una cosa è certa: manca ancora un’avventura sulla neve (per non parlare del Maguz under the snow, ma questa è una storia di unicorni rosa…)

Buon Anno a tutti i Karristi sparsi e alla prossima ignorantata.

P.S.: Lusetti aveva la pagaia asciutta anche nella foto

Natale 2021

Natale 2021

Quest’anno l’intrepida pattuglia Karrista ha scelto l’amena località del mini del Luso per festeggiare il raggiungimento da vivi anche del Natale 2021!!

Il menù lo avete visto in coda all’articolo precedente del blog, anche se necessita di alcune piccole correzioni purtroppo tutte legate al Karrista Sandro.

Il kammello si è pavesato con: 1) Pomelo coop, 2) Ricottina, 3) Amaro del Capo al peperoncino.

La domanda è sempre quella: PERCHE’??? Cosa succede dentro quella testa per far scattare questo comportamento ossessivo compulsivo quando si tratta di acquistare una porkata alimentare??Comunque, a parte queste stranezze gastronomiche, il Natale è stato festeggiato con un salame ancora vivo e con la sopraffina pasta al forno del Luso (da servirsi tassativamente fredda causa forno a batterie).

Il clou della giornata è stato però quest’anno la premiazione del 1° Trofeo Karrista dell’anno, che ha visto trionfare il Karrista Baraldi con una quantità di voti che neanche Putin alle elezioni russe può ottenere.

Il fatto che sia stato tutto clamorosamente scorretto rende questo premio ancora più onorevole ed italiano.

La premiazione è stata proclamata dal Notaio Ghelfi  e la valletta incaricata del premio è stato il Karrista Ciubbi (onori agli anziani). Ovviamente tutta la cerimonia si è tenuta indossando la nuova mitica maglietta del Natale Karrista, il nuovo gadget con funzioni anche di piagiama, volendo!

Il pomeriggio si è protratto fine verso le 17, con i primi abbozzi di piano operativo 2022 (forse si inizierà con uno slittino violento) e con un Barabba raggiante per il premio, che non vedeva l’ora di rientrare a casa per provarlo.

Gli appuntamenti karristi 2021 sono finiti; rimarrà da premiare solo la foto dell’anno 2021, il contest che scatterà il 25/12 su interdette e finirà il 31/12.

BUON NATALE A TUTTI I KARRISTI DEL MONDO