Alba 29 settembre 2023.

Il sole ancora deve alzarsi quando 8 guerrieri si preparano; trolley tattico (siamo un po’ troppo fighetti per lo zaino tattico), zaino idrico camouflage o zaino office KBF, adesivi e simboli della compagnia in bella mostra, occhi iniettati di sangue (a una certa età se non dormi succede) e pronti a tutto per invadere la perfida Albione.

Ritrovo ore 6 aeroporto Marconi di Bologna, caffè e si passa la sicurezza (dove uno sbarbatello che non sa cosa sta facendo ferma la BORGA!!!!). Questa volta perché l’avventura abbia inizio non dobbiamo neanche passare il Po…basta passare il posto di polizia ed inizia…

L’avventura Britannica Day One!!!

Nell’attesa dell’imbarco (questa volta volo di linea…non dobbiamo paracadutarci) ancora stentiamo a realizzare cosa stà per succedere. Tra 2 ore 8 carristi toccheranno suolo britannico per il Korrierino 2023: la visita al Tank Museum.

Che questa sia una supercazzola per moglie, amanti e colleghi è ovvio a tutti e 8…difficilmente avremmo potuto strappare un’ulteriore Oktoberfest, così abbiamo dovuto trovare un’altra motivazione similkarrista; cosa c’è di meglio del Tank Museum??? Che poi per andarci siamo costretti a fare 3 giorni a zonzo per il Dorset, questo è un sacrificio affrontabile.

Appena atterrati in Inghilterra si presenta il primo cimento per il mononeurone carrista: dove kazzo è il noleggio auto? Girato tutti i parcheggi dell’aeroporto finalmente lo troviamo e, nel tentativo di riscattare le nostre 2 prenotazioni ci viene proposto un super affare: 1 korrierino per 9 al posto di due auto praticamente allo stesso prezzo. Pur sentendo suonare tutti i campanelli d’allarme fregatura tipici del karrista scafato, il richiamo del korrierino è troppo forte così accettiamo lo scambio. Gireremo le simpatiche strade strette e a sinistra inglesi con una bestia di 5 metri di lunghezza…e il driver sono io.

Già l’uscita dal parcheggio è un’impresa ma in 15 minuti (che al karrista Barabba sembrano 15 anni) riusciamo ad arrivare fino alla strada dove tutti e 8 all’unisono ripetiamo il mantra di questi giorni: ”a sinistra…a sinistra…”.

Una volta in autostrada ci indirizziamo verso la prima meta: l’idilliaca città di Bath. Tutto ciò senza però tralasciare una sosta in autogrill, un must karrista, per poter permettere al Kammello di sondare i livelli più bassi raggiunti dall’industria alimentare internazionale (patatine in cartongesso speziato e via così)

Faticosamente parcheggiato a Bath dove solo il karrista Robertino, forte della sua laurea al CEPU, è riuscito a capire i meccanismi del parkimetro, ci siamo diretti verso il centro. Visto l’orario prandiale, abbiamo cercato un posto dove iniziare ad assaggiare le leccornie inglesi…TRAGEDIA.

Pizzerie, kebab, cinese, thailandese…ma come kazzo mangiano??? L’unica cosa commestibile sono hamburger, quindi ci siamo fatti condurre dal Nonno verso questa nuova frontiera del cibo spazzatura e ci siamo alimentati (mangiare mi sembra fuori luogo). Per digerire tutto due passi in centro per vedere i luoghi che rendono famoso questo posto…mamma mia che tristezza…il kammello ha vagato per 1 ora davanti ai Bagni Romani per poi chiedere un paio d’ore dopo: “ma dove sono questi famosi bagni romani??”. Ok finita visita a Bath (e che non si dica che il karrista non ama la cultura) riprendiamo il korrierino per dirigerci verso la nostra meta: Bournemouth, dove ci aspetta il nostro appartamento (pet friendly), il festival cittadino e una delle spiaggie più famose d’inghilterra.

Ometto la descrizione delle stradine infami per arrivarci (e Barabba continuava ad invecchiare a vista d’occhio), in un paio d’ore (per 70 km) siamo a destinazione e prendiamo possesso del nostro regno.

Usciamo per ammirare la cittadina ed essendo troppo tardi per il festival e la sua attrazione più interessante, il Big Gay Disco Bike (non avremmo mai scoperto cosa fosse), ci dirigiamo verso il mare e verso il noto Pier. Incredibilmente c’è anche gente in giro!

Terminato questo primo contatto con la cittadina torniamo in appartamento per uno stop di relax prima di tornare ad uscire per la sera. Ancora schifati dallo scontro con la cultura gastronomica britannica pensiamo di saltare il cibo e passare direttamente al Pub (abbandonando la Borga a casa, prostrata dalla stanchezza, ma ricordiamo che la Borga può essere stanca ma rimane sempre invitta). Scelta saggia, posto carino, birra decente, gente in giro (per ora ancora sobria…incredibile). Nel rientro verso l’appartamento sosta al supermarket per prendere l’acqua per la notte. E qui scatta il lampo di genio che inequivocabilmente contraddistingue una persona normale da un’appartenente ai KBF.

“Ma perché non facciamo la spesa per una bella matriciana notturna alla faccia degli hamburger!!!”

Detto fatto. Spesa, rientro a casa, distribuzione dei ruoli in automatico, chi cucina, chi apparecchia, chi affetta, chi birra e chi patatina…siamo la solita macchina da guerra. Alle 10,30 una suntuosa matriciana (scotta, senza olio, con 6 posate su 8…ma chi se ne frega) è pronta a deliziare i palati karristi (che ricordo hanno mangiato spaghetti simili con le mani sporche dentro la torretta di un carrarmato a campo teulada, quindi qui è decisamente lusso).

Il Day One termina qui per la maggior parte della truppa; lasciamo solo uscire una piccola pattuglia di sorveglianza composta dal Kammello e da Robertino (che dormiva da quando abbiamo iniziato a rullare con l’aereo a quando siamo arrivati in appartamento, con solo una piccola sosta per pagare il parcheggio) che si sono avventurati nella notte brava della Riviera Inglese fino a notte fonda.