Korrierino 2023 Day Two

Day Two: The Museum Day

Ogni qualvolta il sole attraversa il cielo (Paulo Coelho) qualcosa di meraviglioso succede perché non tutti i giorni sono uguali.

Ma qualche giorno è più eccezionale degli altri e lo senti subito quando ti svegli e ti rendi conto che dopo di oggi niente sarà più uguale a prima; il primo bacio, la prima moglie, il primo figlio, il primo Museo dei CarriArmati!!!!!

Nel calendario greco il mese di Boedromione, Βοηδρομιών, tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, era dedicato ad Apollo e alla vittoria di Teseo sulle Amazzoni. Salto il capitolo Amazzoni, che ormai con il nostro gruppo hanno poco a che fare, ma è emblematico il richiamo ad Apollo, Dio delle Scienze e dell’intelligenza. E’ in coincidenza del suo mese che il Karrista affronta la sua giornata culturalmente più impegnativa dell’anno: la visita ad un Museo! Che poi si tratti di un Museo di Carri Armati (non l’esatto manifesto della cultura accademica dominante) sono dettagli a cui noi non ci vogliamo piegare.

Quindi il 30 Settembre è il giorno meravigliosamente culturale della prima compagnia karri classe 6/90. Ci si sveglia pronti e reattivi, si esegue il consueto programma di reazione fisica a base di voltaren e brufen e nel frattempo si manda fuori un’esploratore (io) alla ricerca del posto ove passare il sacro momento della colazione.

La ricerca identifica un Pub adeguato (età media degli avventori 87 anni) anche se il menù tipicamente British mette in difficoltà diversi karristi che cercano qualcosa di dolce. A questa richiesta l’efficiente cameriera locale riesce a recuperare dal magazzino alcune confezioni di biscotti scaduti nel 1997 (vista l’incredibile domanda locale) e in questa maniera l’intera truppa si sfama.

Un rapido passaggio a casa per alleggerirci prima della giornata impegnativa e poi via verso The Tank Museum di Bovinghton, la meta del Korrierino 2023.

Per l’importante documentazione multimediale vi rimando alla pagina specifica del Museo; qui voglio solo riportare alcuni flash commoventi che hanno reso la visita un momento memorabile.

Rimarrà per sempre nei nostri occhi il tenero abbraccio del karrista Zamboni al suo amato Tiger1, il vagare rapito (o addormentato) del karrista Robertino che fotografava tutto preso da un raptus alla Piero Angela, la foto di gruppo sotto il Leopard1 a 32 anni dall’ultima volta in cui la compagnia si univa a questa amabile massa d’acciaio, il colloquio prima dell’esibizione militare con il responsabile della stessa (non lo sapevamo…e chi cazzo conosce i gradi inglesi…) in cui gli spiegavamo chi eravamo e che avevamo difeso la patria nella prima guerra del golfo (nessun limite alla vergogna…non siamo stati a specificare a Ferrara e non a Bagdad). Sono momenti indelebili che rimarranno per sempre con noi (che abbiamo la felpa verde simbolo del karrista in trasferta…chi non ce l’ha se lo dovrà fare raccontare) e che hanno reso le ore passate al Museo un buon motivo per vivere (ci fossero state donne e birra sarebbe stato perfetto).

Terminata la visita e l’esibizione di un gruppo militare che ha simulato un attacco con carri e fanteria abbiamo deciso che la giornata della cultura necessitava di un momento naturalistico, quindi ci siamo diretti verso una zona della costa del Dorset chiamata Jurassic Cost, un luogo in cui, vista l’età della truppa, ci saremmo sentiti come a casa e che presentava scenari, faraglioni, costiere a picco e spiagge molto belle (per chi non è stato in Costiera Amalfitana…). Qui la truppa si è divisa; mentre una pattuglia affrontava i dislivelli e il meteo infausto per la missione naturalistica, alcuni volontari rimanevano a guardia del korrierino (almeno ce lo hanno venduto così).

Vista anche la Costa Jurassica ed arricchito ulteriormente il bagaglio culturale della missione abbiamo intrapreso la via di casa. E’ in questo momento che il richiamo del Pub si è fatto forte e ci siamo fermati per un giro di birra come aperitivo in un Pub di campagna veramente carino, nel cui retro si stava consumando una tipica festa matrimoniale Inglese. Ovviamente lo sforzo per fermare la nostra ignoranza atavica e non imbucarsi alla festa è stato immane. In realtà erano tutti ubriachi, sposa compresa, quindi o non se ne sarebbero neanche accorti o si sarebbe scatenata una rissa…troppo rischioso per un gruppo di carristi la cui assicurazione sanitaria l’ha fatta il kammello. Provati quindi da questo sforzo al giro di birre abbiamo aggiunto qualche piatto locale (fish and chips, cipolle fritte…) e un’ulteriore giro di birre.

Lievemente satolli e a rischio ritiro patente (sempre io) abbiamo ripreso il korrierino per rientrare a casa a Bournemouth. Ormai profondi conoscitori dell’ambiente enogastronomico britannico e senza una grossa fretta di tornare ad ingurgitare cibo, abbiamo optato per un remake della cena in veranda della sera prima, puntando quindi verso un supermercato da svaligiare per allestire una suntuosa aglio olio e peperoncino di masterchef Lusetti. Per un momento ha attraversato il nostro solitario neurone comune l’idea di fare una grigliata Britannica usando un similbarbecue trovato nella casetta degli attrezzi dell’appartamento; per fortuna la situazione sanitaria estrema del barbecue (inaffrontabile), il costo della carne e la difficile gestione della carbonella (per non dire l’evitare la denuncia per il fumo e il rischio incendio…ma a queste cose ci pensi dopo) ci hanno fatto desistere da questo eclatante progetto.

Rientrati a casa ci siamo goduti un sacro momento di riposo (e la coda al bagno), preparato la cena (con vicissitudini improbabili che hanno messo fuori gioco il piano cottura un paio di volte a metà cottura, trasformando gli spaghetti in oggetti bislunghi e collosi) e, rallegrati di questo squarcio di vita in comune che ci aspetterà quando pensionati ci trasferiremo in Val Serena, abbiamo spensieratamente pranzato.

Il giretto in città serale non aggiunge molto alla cronaca della giornata (tranne capire che eravamo i più “maturi” sulla piazza) che quindi si chiude qui, tutti a nanna pronti ad affrontare la terza giornata in terra Britannica.

Lo slideshow

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