Korrierino 2021

Day One: Once were Warriors

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Orfani delle Oktoberfest Tedesche abbiamo dovuto inventarci qualcosa per il Korrierino 2021 (di stare a casa non ci ha pensato nessuno).

Per una volta abbiamo pensato a fare qualcosa di utile per la Comunità e non solo per noi: “Andiamo a fare una battaglia di paintball!!!”.

Vi chiederete cosa gliene frega alla Comunità di un branco di dementi di mezza età in mimetica che corrono come deficienti sparandosi palline colorate e urlando “COLPITOOOOO!”.

E’ tutto molto semplice…seguite il mio ragionamento: la Patria sta soccombendo invasa da extracomunitari, guidata da una classe politica corrotta, giudicata da appartenenti a lobby di tutti i tipi e in televisione non si vede più Svizzera e Capodistria, ma Al Jazeera e Padre Pio TV.

Serve un manipolo di eroi, gente che ha già difeso la patria in passato, pronta a tutto per fermare lo sfacelo che avanza; serve il 6° 90!

Il problema è che, pur avendo mantenuto nel tempo fisici statuari, nell’uso della armi c’è un po’ di ruggine. Cosa si fa quindi: una full immersion di Paintball (le armi vere è meglio che non ce le diano) per rispolverare l’indomito spirito guerriero.

Si parte quindi verso Trento, luogo designato al singolar tenzone, e lungo la strada, non dimentichi che la ragion d’essere del Korrierino è la BIRRA, ci fermiamo a pranzare alla birreria Forst in centro a Trento.

Affrontato quindi questo dovuto primo appuntamento, ci muoviamo verso Vezzano di Trento; le armi ci attendono, il karrista dentro di noi freme.

Arrivati (sbagliando ovviamente l’ingresso) siamo estasiati da ciò che ci si palesa davanti: un campo pieno di giovinastri che corrono sparando come se non ci fosse un domani, un barbecue, casse di birra e un micro karrarmatino quasi funzionante; il walhalla carrista.

Dobbiamo aspettare che i giovinastri finiscano (si vede che non hanno fatto il militare, noi vecchi snipers dopo 30 secondi eravamo tutti morti!!) e così iniziamo ad entrare nella parte.

Vestite le mimetiche recuperate chissà dove (qualcuno ha detto che sembrava andassimo a pesca!?!), indossati le protezioni e le maschere ci siamo divisi in due squadre. Il grande Lusetti aveva anche comprato su Amazon le bandiere: una russa e una americana (volevamo quella nazista, ma Lusetti ha rischiato la segnalazione alla polizia postale per aver cercato di comprarla).

Dopo un breve breafing del capo paintball che parlava così piano che non abbiamo sentito niente (gli amplifon li avevamo lasciati in macchina per sicurezza) eravamo pronti per entrare nel campo.

Dovete sapere che esistono diverse tipologie di battaglie Paintball: 1) conquista la base avversaria, 2) conquista la bandiera e portala indietro, 3) difendi il comandante  e la più ignorante di tutte…4) tutti contro tutti. Siamo riusciti a farle tutte!!

Vi racconto la mia esperienza per farvi capire il livello tecnico tattico a cui si giocava: prima partita… suona la sirena, parto di corsa verso la prima difesa (6 mt) vengo immediatamente centrato da un colpo vagante…subito squalificato. Ora potete ben capire che neanche Robert de Niro nel Cacciatore avrebbe avuto il tempo per vedermi, mirare e colpirmi, quindi è chiaro che la tattica migliore in questo gioco non era fare tanto il "fighetti" mi nascondo e miro, ma mettere fuori la canna dalla protezione e sparare all’ignoranza nella direzione approssimativa del nemico!!!

E se in un gioco regna l’ignoranza, allora i Karristi iniziano a giocare.

Seconda battaglia, sirena, 4 passi a destra, centrato…non ho ancora sparato un colpo

Terza battaglia, sirena e…e no, non sono micca scemo, rimango dietro la difesa e sparo come un’invasato!! Finalmente gioco più di 9 secondi.

Le battaglie proseguono per una mezzoretta buona e i tempi di recupero tra l’una e l’altra aumentano sensibilmente; anche fare il guerrigliero talebano stanca e la borga è stanca.

Le squadre proseguono in sostanziale pareggio quando finalmente ci trasferiamo nel bosco; questa è la location più wild della battaglia e quella con più rischi per i menischi e le articolazioni già provate.

E’ in questa location che si esprimono le diverse anime pugnandi dei singoli karristi: abbiamo il rapido attaccante (fatto secco dopo pochi secondi), il diversamente agile che non si piega bene dietro la protezione e viene beccato sulla pelata, l’infido cecchino che si mette sul punto più alto e non si sposta più.

Insomma finiamo tutti colpi a noi concessi in un ordalia di tutti contro cavallo e concludiamo la nostra battaglia. L’adrenalina ormai sta svanendo, ma gli occhi dei carristi risplendono di fanciullesco divertimento.

E’ l’ora di andare verso Andalo, nostro stop per la notte; arriviamo in tempo per fare un giro in centro e renderci conto che Andalo al sabato pomeriggio di ottobre è circa come Chernobyl in un giorno di quiete. Un unico bar aperto, uno spritz e poi a fare la doccia. Ci attende Andalo by night.

Posto in un unico ristorante!!! Ok andiamo lì e, serviti e coccolati dalla giunonica proprietaria russa, ci godiamo la serata. Sempre la giunonica, che ci aveva preso bene, ci offre un giro di amaro e ci regala una bottiglia di vino!! Cose strane…e ci dice di andare in centro nel bar xy che è di suo figlio.

Ok, facciamoci questa botta di vita! Andiamo al bar (che scopriamo essere lo stesso dello spritz) e facciamo giro grappe che ci scoliamo fuori dal locale. Non sia mai detto! Esce il titolare (figlio della giunonica e probabilmente scappato da un TSO) e ci dice che siamo simpatici, di entrare che c’è figx e che ci offriva uno shottino. Siamo veramente simpatici alla sua famiglia!

In realtà lo shottino si è rivelato essere un limoncello del 1978 a base di varechina e svelto, quindi, buttato giù (con sicuro mal di testa del giorno dopo) ci siamo avviati verso l’hotel Angelo. Tutti a nanna, domani si pedala.